Oggi la nostra comunità è composta da una ventina di sorelle di cui tre sono italiane, una sorella è del Burkina Faso e tutte le altre sono del Benin.
Abbiamo conosciuto padre Giulio da quando è arrivato nel Benin nel 1998. Noi eravamo solo in 5 e lui veniva spesso in Monastero perché che all’inizio non aveva incarichi. Si prestava per la confessione ma anche per rallegrare le nostre ricreazioni visto che sapeva suonare la chitarra. In quegli anni ci ha predicato anche gli esercizi e faceva dei corsi alle giovani.
Uomo buono e mite, molto paziente e sempre disponibile, è stato per vari anni nostro confessore, sia a Cotonou sia quando ci siamo trasferite a Zinvié. Era sempre puntuale e quando veniva soprattutto a Zinvié restava due giorni perché dopo la confessione si rendeva disponibile per l’insegnamento della musica e gli strumenti: l’organo e la chitarra. Nella confessione il centro era sempre la misericordia di Dio aveva il dono di sminuire e relativizzare sempre i problemi.
Era molto bravo anche per risolvere i problemi riguardanti il computer o i cellulari. Sempre di buon umore, era molto simpatico e ci faceva ridere animando le nostre ricreazioni.
Sia come superiore che come formatore non amava parlare dei problemi e dei difetti della sua comunità, era molto discreto, di fronte a domande imbarazzanti lui ti dava la battuta giusta e il discorso finiva con una bella risata.
Quando lo hanno spostato a Klouekanme ne abbiamo sofferto continuavamo a scrivergli ogni tanto nelle sue feste e per invitarlo da noi.
Ultimamente, essendo i giovani ritornati in famiglia per le vacanze, è venuto per due giorni, per noi è stata una vera festa. La domenica sera attendendo la cena ci siamo fermate con lui a parlare lungamente e gli abbiamo chiesto soprattutto della famiglia, lui ci ha raccontato tanto dei fratelli e del nipote. Abbiamo mangiato insieme e le giovani si sono tanto divertite perché lui faceva tante battute e ci prendeva “in giro”. Lo faceva in maniera buona senza malizia e senza ferire, alla fine lo volevamo trattenere ancora ma purtroppo lui non poteva, così lo abbiamo lasciato partire a malincuore.
Per noi Giulio non era solo un fratello e un padre, ma anche un amico, in tutti questi anni è stato un vero appoggio per questo la sua partenza improvvisa è stata una grande sofferenza anche se davanti alla volontà di Dio occorre sempre abbassare la testa perché i suoi progetti sono più grandi dei nostri.
Restano i ricordi dei bei momenti passati insieme e la gratitudine verso il Signore per questo dono grande che ci ha fatto e che sicuramente porterà frutti abbondanti in questa terra che ha amato e per la quale ha donato la sua vita.
Fra Giulio, originario di Montelabbate era giunto al suo 65° anno di età e dal 1998 era missionario in Benin, paese al quale ha donato la sua vita e le sue migliori energie, servendo i fratelli come formatore dei giovani e come Custode della missione beninese.
Il decesso si è consumato nella giornata di lunedì 29 agosto 2022: il religioso è stato trovato disteso a terra e privo di conoscenza nella sua cella. Da lì è stato trasportato nell’ospedale locale dove purtroppo si è spento. Grande lutto nella Provincia dei Frati Cappuccini marchigiani dove il 65enne era conosciuto ed apprezzato.