SOLENNITÀ DI SANTA VERONICA

"Farò che ti resti in mente questa mia bellezza"

Omelie della Solennità

Omelia del Triduo: 6 luglio * Appartenenza

Omelia del Triduo: 7 luglio * Passione

Omelia del Triduo: 8 luglio * Sponsalità

Nove giorni con S. Veronica Giuliani (estratti)

Preghiera: O Dio, che nel tuo amore hai voluto scegliere Santa Veronica Giuliani, tua serva fedele, per realizzare nel suo spirito e nel suo corpo le meraviglie della tua grazia e affidarle nella Chiesa la missione di intercessione e di espiazione associandola alla Passione del tuo Figlio, concedi a noi, che confidiamo nella sua protezione, le grazie che imploriamo. Amen
Preghiera  - Nono giorno

Gesù mio caro, mio padre amoroso, Amore infinito, misericordia eterna: fa di me quello che vuoi. Io ti voglio amare in qualunque situazione mi trovi: nelle tenebre o nella luce ed altro volere non voglio che la tua santa volontà. Amen! (S. Veronica Giuliani)

Una porta sempre aperta: La Bellezza del ritorno – Ottavo giorno

Veronica sembra dirci che nel momento in cui, riconoscendo le nostre colpe, accogliamo umilmente il perdono dell’Altro (che è Dio, ma converrebbe poi sempre chiedere perdono anche alle persone che eventualmente abbiamo offeso) compiamo un atto di amore talmente grande che questo addirittura rigenera la relazione, ristabilisce la Comunione, unisce le persone come non mai! Dopo questa esperienza di “rigenerazione,” Veronica spesso esclama di ritrovarsi “tutta in Dio" (...continua nell'allegato)

La bruttura del peccato – Settimo giorno

“Iddio, per via di comunicazione, mi ha fatto capire l’infelicità dell’anima in disgrazia di Dio, ho penetrato la sua miseria, ed ho appreso la distanza che è fra Dio e quell’anima. O Dio! Questo è un punto di cui, con parole, non si può dire niente. L’allontanarsi da Dio è un voler perdere Iddio. Non ci si pensa, e pure si fa; e Iddio mi ha fatto conoscere me stessa, quante volte sono fuggita dalle sue mani, con quanta ingratitudine gli ho voltato le spalle (…) e quanto ho contradetto al suo santo volere, per voler fare e vivere a mio capriccio. (…) Che cosa è mai il vivere di proprio capriccio ed a capo alto, come ho fatto io! (…)  Il peccato è una bruttura e difforma l’anima in modo tale, che niuno può mai, mai pensarlo con la mente. (…) Di fronte alla bruttura dell’anima in peccato Veronica, come una madre e una sorella, ha fatto delle scelte, non solo per sé, ma anche in nostro favore …. “Andrei per tutto il mondo, per trovare i peccatori e per convertirli a Dio”. (…) quando Dio fa dei doni e favorisce un’anima, ciò non avviene mai solo per quella persona, ma i doni sono sempre a servizio di altri. Comprendiamo allora che nel momento in cui Dio parlava e faceva queste rivelazioni alla nostra Santa, aveva in mente anche noi, che oggi avremmo ascoltato i suoi scritti … (continua nell'allegato)

Bellezza di Veronica con Cristo IN Dio – Sesto giorno

“Iddio creò quest’anima, come tutte le altre, così bella e sopra ogni bellezza, e la fece simile agli spiriti angelici. Basta dire che era vera immagine di Dio (così che) Iddio si specchiava in essa, vedeva Sé stesso in essa, ed essa vedeva sé in Dio. Questa opera di Dio nel fare l’anima a sua immagine, è un tratto di finezza del suo amore. Farci simile a Sé! Dall’eternità teneva nella sua mente quest’anima”.

Fermiamoci un momento. Veronica ci sta dicendo delle cose sorprendenti! … Dice che Dio ha creato l’anima bella “sopra ogni bellezza” …ma non ha fatto questo solo con la sua, dice che la sua è stata creata bella “come tutte le altre” ...quindi sta parlando anche delle anime nostre e aggiunge che quando ha creato queste anime, Lui si specchiava in loro e …cosa vedeva?  Vedeva Sé stesso! Come dire che ogni persona umana, fosse anche (ai nostri occhi) la più brutta o deforme, ha in sé una Luce, nella quale Dio si specchia e vede Sé stesso! Sembra una pazzia, ma è così …infatti Veronica conclude sottolineando che il comprendere questa nostra bellezza e grandezza è possibile solo con lo stesso amore di Dio.

Bellezza che CON-sola – Quinto giorno

 Stavo come piangendo, e dicevo: “Mio Gesù, togliete via da me ciò che non vi piace; spogliatemi di tutto; fate che, nel mio cuore, non vi stia altro che Voi. Mentre stavo così dicendo, ecco che, di nuovo, mi par di vedere, come per aria, lo stesso Signore, ma bello. (…) Alla fine, gli dissi: “Mio Signore, restate con me; non vi partite più. Ed Esso parve che così mi dicesse: Guardami pure ben bene, e farò che ti resti in mente questa mia bellezza” (…)

Veronica, come abbiamo detto, proprio in quel periodo si trovava in grande aridità di spirito e questa può essere una condizione che forse anche noi conosciamo bene: la desolazione. (…) Gesù sorprende Veronica in questo suo stato di desolazione, dovuto a cause sulle quali ora non ci soffermiamo, sappiamo però che erano interne ed esterne. La nostra Santa infatti, non è esente da tutti quegli accidenti della vita che hanno una certa influenza anche sul nostro stato d’animo. Lei da tempo però – come abbiamo visto nei giorni scorsi- ha iniziato a CON-dividere con Gesù ogni aspetto della vita, l’ha lasciato entrare nel cuore e Lui non è rimasto fermo (…) Gesù non cambia magicamente le situazioni critiche, non elimina le difficoltà, ma se noi davvero gli abbiamo permesso di entrare nella nostra vita, Lui non ci lascia mai soli a viverle. (continua nell’allegato)

Bellezza della Comunione - Quarto giorno

Qualche tempo più tardi, quando Orsola si sarà nutrita del Corpo e del Sangue di Gesù, sentirà rafforzarsi questo desiderio al punto da essere in grado di staccarsi dagli affetti più cari “ … sentivo un animo così generoso, che, per sposarmi con il Signore, il lasciare il padre e le sorelle con tutto quello che mi promettevano, tutto mi pareva niente”. (…)

“et in questo mentre la detta immagine si faceva così bella che io non riconoscevo più che fosse quel quadro; mi pareva tutto mutato. La bellezza, che io scorgevo in quel volto!... Mai nei miei giorni ho veduto cosa sì bella”. Oggi qui non si tratta di perdere l’affetto per le persone care che abbiamo vicino, ma tutti sappiamo che per quanto possiamo amarci gli uni gli altri, nessuno potrà mai riempire quello spazio di solitudine che ognuno di noi porta in sé ... né la moglie, né il marito, né le consorelle, né gli amici... ognuno di noi rimarrà sempre con una porzione di solitudine in se stesso … ecco, proprio quello è il posto di Dio dentro di noi... la “stanza” che Lui solo può e vuole occupare se gli apriamo la porta. (continua nell'allegato)

Essere PER Cristo: Bellezza che si dona - Terzo giorno

 “Un giorno, mentre coglievo questi fiori, mi parve di vedere accanto a me quel bellissimo Bambino, e mi guardò con uno sguardo di paradiso. Così mi disse, con la bocca sorridente:        Io non voglio questi fiori. Dàtti tutta a me, che sono il vero fiore di paradiso, quel Gesù che t’ama tanto! “Datti tutta a me” è una proposta che non vale solo per i religiosi, anche nella vita di famiglia, con i figli  o tra coniugi, se facciamo coincidere l’amore solo con le cose, non si va lontano, mentre il dono di sé  (il mio tempo, il mio pensiero, le mie attenzioni…) rimane il regalo  più vero, perché porta alla Comunione e alla conoscenza reciproca.

In pratica è come se Gesù ci dicesse: “i fiori, i regali, io li apprezzo, ma ci mantengono ancora ad una certa distanza, ci lasciano in qualche modo estranei (io sull’altarino e tu di sotto) mentre io vorrei entrare in relazione con te, con la tua vita, e quando dico che desidero il tuo cuore, è perché voglio rivelarmi a te, (…) sono io che voglio farti dei regali che neanche immagini, voglio consolarti e mostrarti quanto sono presente nella tua vita. (continua nell'allegato)

Fare PER Cristo, indimenticabile Bellezza - Secondo giorno

“Questo è stato il modo che Iddio ha tenuto con me dal primo istante in cui potevo conoscere il bene dal male, e anche da prima ancora. Gesù si fece vedere da me bambina con una così gran bellezza, che mai potei dimenticarla, e tutto quello che vedevo, ogni cosa mi pareva brutta a confronto, e niente mi dilettava. E mi pareva che dal momento in cui Egli mi si fece vedere così bello, mi rimase un’ansia così grande di rivederlo, perché non sapevo cosa fosse, ma quando vedevo qualche immagine della beatissima Vergine con Gesù in braccio, mi ricordavo della bellezza di quel Bambino; e delle volte, in questo punto, vedevo tramutarsi la medesima immagine in bellezza simile a quello (vero); ma ciò era per brevissimo tempo e così sarei voluta stare sempre davanti a queste immagini e mi sentivo tutta contenta quando potevo stare lì. Non avevo altro pensiero, e ben spesso portavo loro i fiori odoriferi che stavano nell’orto ”.

Ecco, questo è solo uno dei moltissimi esempi riportati nel diario in cui appare chiaro come Orsola abbia incontrato Gesù Bambino immensamente bello e come, di fronte a questa bellezza, ogni altra realtà perdesse colore e interesse ai suoi occhi, ma ciò che ci interessa sottolineare per ora, è il fatto che questo incontro ha provocato subito qualcosa in lei, ha suscitato un movimento: il desiderio cioè di donare qualcosa al Bellissimo Bambino.

Veronica e Cristo: quale bellezza? - Primo giorno

Quando pensiamo a S. Veronica o parliamo di lei, facilmente associamo la sua immagine alla sofferenza, alle penitenze, alla grandezza delle sue rivelazioni mistiche … sappiamo che è una grande santa e, per il fatto che è nata nel nostro paese di Mercatello, ne siamo in qualche modo orgogliosi; soprattutto la preghiamo per ricevere delle grazie … ma ammettiamo che poi ci è difficile entrare o comprendere qualcosa della sua esperienza, del suo rapporto con Dio … non è imitabile e quindi concludiamo: “non è per noi”...

Così però rimaniamo sempre a quella giusta “distanza di sicurezza” che non ci permette di scoprire la concretezza del dono che questa sorella potrebbe essere per la nostra vita spirituale. (continua...)