Ma chi sono le claustrali, chi siamo noi...? donne dimenticate, inutili, perdute, morte agli occhi del mondo, della società di oggi in cui si parla tanto di condivisione, di solidarietà con i poveri?
Chi sono queste donne povere, così isolate, recluse, in una società così ricca, carica di benessere, di ogni tipo di godimento... che parte hanno in questo nostro mondo così attivo, frenetico, digitale, con la loro preghiera, la loro povertà, il loro silenzio, la loro vita offerta?
Eppure, questi nostri monasteri sono come oasi feconde disseminate qua e là nel deserto del mondo, per offrire ristoro a coloro che numerosi bussano alle nostre porte, a volte disperati, a volte stanchi della vita, a volte in ricerca di valori, con tanti perché nel cuore, con tante ferite profonde. Che cosa è la nostra vita semplice e nascosta?
Nel profondo di questa vita all'apparenza sempre uguale tutti i giorni, scandita dallo stesso orario, fatta di piccolissime cose, di un quotidiano semplicissimo impregnato di preghiera, di amore e di offerta, noi riviviamo un mistero sconvolgente: essere come Gesù Crocifisso, in Lui, per Lui, con Lui un'unica offerta sull'altare del mondo, lì al centro della storia, alle sorgenti della vita.
Lui Crocifisso: un Cuore aperto, squarciato, morto per amore... anche noi così: in una scelta che sembra isolarci dall'uomo e distinguersi dalla sua storia, noi siamo quel cuore aperto, che rimane immobile e sfida la corsa all'odio, alla violenza, alla menzogna, all’arrivismo, al potere… sì, quel cuore che ama, ama, ama al di là di ogni possibilità umana ed è presente in ogni storia di sofferenza del mondo e, misteriosamente, rimanendo così aperto, inietta amore, pace, speranza in ogni volto.
Lui crocifisso: un silenzio apparentemente di morte: Lui sulla croce tace, la Vita sembra sconfitta... eppure quale grido più forte di quello che alza il Crocifisso e che squarcia i cieli raggiungendo il Padre?
Così noi: il silenzio ci circonda, un apparente morte al mondo… eppure quale grido più profondo si innalza da ogni monastero? Il grido di ogni povero, anche il più sperduto, il più solo nel mondo, il più sconosciuto, ci abita... ogni ferita dell'uomo misteriosamente grida dentro di noi... e la nostra preghiera raccoglie, unisce queste grida di disperazione, di fame, di guerra, di povertà a quelle del Crocifisso e le presenta al Padre. Presenza silenziosa, ma per chi sa vedere al di là di queste quattro mura, questa nostra vita è vissuta accanto ad ogni fratello, discende come Gesù nel suo fango, si fa accanto ad ognuno, si sporca di fango, di sangue, di sudore, di peccato... così ogni giorno, nel silenzio, noi non siamo più rinchiuse, ma siamo per le strade del mondo, accanto ad ogni uomo, siamo presenza nascosta, invisibile, ma reale.
Lui crocifisso: due braccia spalancate, offerto senza limiti ad ogni uomo, che ogni uomo accoglie in sé, abbraccia... così anche noi, come Lui, in Lui... Dice l'Apostolo Paolo: tutto è vostro, ma voi siete di Cristo... (1 Cor. 3,22)
Sì, tutto è nostro, ogni uomo è nostro, perché noi siamo di Cristo... questo nostro cuore libero per amore, liberato da ogni schiavitù, reso limpido dallo Spirito, può accogliere ogni uomo, può farsi carico di ogni sua angoscia, può condividere ogni sua gioia, può vivere totalmente al servizio di tutti.
Questa è la nostra gioia: non appartenerci più, perché donate, in Cristo per mezzo dello Spirito, al Padre; così espropriate di ogni possesso viviamo unicamente per i fratelli, e ogni storia, ogni volto, ogni creatura è parte della nostra vita, è la nostra unica ricchezza, con Dio, dopo Dio. Non siamo fuori del mondo, ma alle sue sorgenti, dove il mondo rinasce ogni giorno, appesantito dal suo carico di morte, e misteriosamente riempito di vita nuova in una lotta senza fine che alle frontiere della storia, combatte per lui ogni giorno, nella sua carne, ogni claustrale.
Questo mistero è grande! (Ef. 5,32)